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Dall’Endorsement alla Proprietà: Come Celebrità e Aziende Stanno Diventando Esse Stesse il Brand

Per decenni, il marketing basato sulle celebrità ha seguito una formula semplice: la fama vendeva i prodotti. Dalle Air Jordan di Michael Jordan alle campagne di profumi con star del cinema, l’obiettivo era associare un volto famoso a un marchio. Ma quel mondo è cambiato. Oggi, le figure più influenti nello sport, nell’intrattenimento e nel business non si limitano più a sponsorizzare marchi: li costruiscono.

L’Atleta come Architetto del Proprio Brand

Sabrina Ionescu, stella del basket e volto dei New York Liberty, rappresenta perfettamente questo nuovo paradigma. Un tempo testimonial dei grandi marchi sportivi, oggi è partner creativa e protagonista del proprio racconto. La sua collezione di scarpe e abbigliamento, sviluppata in collaborazione con Nike, riflette la sua identità e i suoi valori — un messaggio di empowerment, autenticità e dedizione, più che di pura performance atletica. Oltre al campo, Ionescu è attiva nella moda, nel mentoring e in iniziative imprenditoriali che portano la sua impronta distintiva. Non vende semplicemente prodotti: racconta la propria storia. Ed è proprio questo che il pubblico di oggi cerca: autenticità e connessione umana.

L’Economia degli Influencer e la Mentalità dell’Ownership

I social media hanno accelerato questa trasformazione. Gli influencer che un tempo vivevano di sponsorizzazioni ora creano e possiedono i propri marchi — dal beauty al food, fino al lifestyle. Il modello di business si è ribaltato: non affittano più la propria immagine alle aziende, ma ne diventano proprietari. Questi creator hanno costruito comunità fedeli che non li seguono soltanto, ma si identificano con loro. Quel legame emotivo si traduce in fiducia commerciale. Come ha osservato recentemente un esperto di marketing: “L’influenza non è più un canale — è un asset.”

Quando le Aziende si Comportano come Celebrità

Questo cambiamento culturale non riguarda solo le persone. Anche le aziende storiche stanno imparando dalle celebrità. L’amministratore delegato di Mattel lo ha espresso perfettamente: “Da produttore di giocattoli a narratore, a gestore di brand. Da senza tempo a in sintonia con il tempo.” Un tempo conosciuta solo per i suoi giocattoli, Mattel è oggi una potenza narrativa. Il film di Barbie non è stato solo un film — è stato un fenomeno culturale globale che ha riposizionato il marchio come rilevante, inclusivo e consapevole. Le aziende moderne si stanno evolvendo così: agendo meno come produttori e più come personalità. Comunicando in modo diretto, con una voce autentica, cercano di costruire ciò che Mattel definisce “relazioni aspirazionali e ispirazionali” con i consumatori.

Il Potere del Brand Oltre il Prodotto

Questo approccio non si limita più ai settori creativi. Nel real estate, ad esempio, gli appartamenti di Madrid brandizzati Mandarin Oriental vengono venduti a un prezzo significativamente superiore rispetto a immobili simili. Il valore aggiunto non è solo nella qualità o nella posizione, ma nel marchio: nel vivere un’esperienza coerente con il mondo Mandarin Oriental, fatto di lusso, servizio e appartenenza. Lo stesso principio vale nello sport. La recente revenge vendita dei Los Angeles Lakers ha raggiunto cifre record, dove la valutazione non dipende solo dalle performance o dai ricavi, ma dal brand value — la forza simbolica e culturale del nome “Lakers”, un’icona di stile, successo e identità globale.

Da “Senza Tempo” a “In Sintonia col Tempo”

La differenza tra il branding del passato e quello attuale si riduce a una parola: rilevanza. In passato, il successo significava essere “senza tempo” — coerenti, stabili e universalmente riconosciuti. Oggi, invece, conta essere in sintonia col tempo — saper leggere la cultura, partecipare alle conversazioni in tempo reale e riflettere i valori del proprio pubblico. I brand di successo costruiscono così molteplici punti di contatto — dai social media alle piattaforme di streaming, dai prodotti fisici alle esperienze digitali. La connessione non è più una campagna: è uno stato costante di relazione.

La Storia È la Strategia

Che si tratti della collaborazione di Sabrina Ionescu con Nike, degli appartamenti di lusso firmati Mandarin Oriental, dell’impero Fenty di Rihanna o delle iniziative imprenditoriali di Ryan Reynolds, il modello è chiaro: i brand più forti oggi sono estensioni di storie personali e valori condivisi. I consumatori non comprano solo ciò che queste figure o aziende producono; comprano il perché dietro ciò che producono.

La Relazione È il Prodotto

Siamo entrati in una nuova era del commercio, in cui identità, creatività e credibilità sono inseparabili. Il vecchio modello dell’endorsement è diventato qualcosa di più profondo: l’incarnazione di valori. Sia individui che aziende stanno imparando la stessa lezione: per restare rilevanti, bisogna essere umani. Come ha suggerito il CEO di Mattel, il percorso è chiaro: da produttore a narratore, da prodotto a scopo, da senza tempo a in sintonia con il tempo. Perché, nel mercato di oggi, il brand più prezioso non è solo quello che vendi. È quello che sei.

Articolo scritto da Cristiana Falcone

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