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L’Università Popolare degli Studi di Milano è riconosciuta dal MIUR come università Internazionale

L’Università Popolare degli Studi di Milano è un’università di Diritto Internazionale autorizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con Presa d’atto n. 313 del 14 ottobre 2011 (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana anno 152°, n. 146). In questo articolo troverete un breve aneddoto sulla sua storia ed una panoramica dell’offerta formativa. I siti internet ufficiali dell’università sono https://www.unimilano.net/ e http://www.unipopmi.it/ .

La storia dell’Università Popolare degli Studi di Milano

L’Università Popolare degli Studi di Milano fu fondata nel 1901 dall’insegnante, scultore e politico italiano Ettore Ferrari, sulla scia delle Università Popolari che, in quel particolare momento storico, erano nate in Svezia, Danimarca, Inghilterra e Francia. Le Università Popolari degli Studi furono istituite al fine di agevolare la formazione e l’istruzione di un numero sempre maggiore di persone, a prescindere dall’età e dal ceto sociale di appartenenza. Questi primi atenei, che hanno goduto del titolo di Università Popolari, hanno affidato la loro attività didattica a personaggi e professionisti di spicco della cultura del tempo. L’Università Popolare di Milano è stata la prima ad aprire la strada a questa tipologia di atenei, a cui hanno fatto seguito l’Università Popolare Milanese, l’Università Popolare (in) Milano e l’Università Proletaria Milanese, nota anche come “Università del dopolavoro”. 

Inizialmente l’Università Popolare degli Studi di Milano ha potuto contare sull’impegno di volti di particolare prestigio, quali Francesco Pullè, Gabriele D’Annunzio, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce e Luigi Einaudi. L’arrivo del regime fascista comportò un radicale cambiamento nella didattica, nella cultura e nei metodi di insegnamento. Dopo un periodo di declino e crisi, l’Università Popolare degli Studi di Milano, conobbe una nuova fioritura verso la fine degli Anni ‘70. Fu con Augusta Bassi in Lagostena, nota come Tina, che l’Università Popolare di Milano riprese quota. La Lagostena, infatti, attivò collaborazioni e partnership con altre realtà culturali, arrivando a conseguire il ruolo di Presidente e Rettore Magnifico dell’Università Popolare di Milano. Gli anni ‘80 portarono nuovo lustro all’Università Popolare degli Studi di Milano. Infatti, nel 1982, il Professore Ottavio Ferulano diede vita alla Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane (C.N.U.P.I.), a cui aderirono anche le più antiche e note Università Popolari, pronte ad aprirsi al futuro e all’innovazione. Nel 1991, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica riconosceva al C.N.U.P.I lo status di personalità giuridica, conferendo autorevolezza alle attività di formazione e didattica dell’ateneo.

L’attività dell’Università Popolare degli Studi di Milano oggi

Nonostante sia trascorso tanto tempo dalla sua fondazione, l’Università Popolare degli Studi di Milano non ha dimenticato le origini, ma ha deciso di aprirsi al futuro. In questi ultimi anni, infatti, sono molte le iniziative intraprese, che hanno permesso all’Università Popolare degli Studi di Milano di varcare i confini geografici e di acquisire una fama di livello internazionale. Per questo motivo, l’Università Popolare degli Studi di Milano vanta partnership e affiliazioni con molte altre realtà anche nel mondo. In particolare, è opportuno ricordare la partnership tra l’Università Popolare degli Studi di Milano e la University of United Popular Nations, che si trova a Ouagadougou, a cui si aggiunge quella con l’Università di Stato di Ouagadougou, in Burkina Faso, e con l’Università di Stato Bouaké, in Costa d’Avorio.

Attualmente, l’Università Popolare degli Studi di Milano è iscritta presso l’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e presso il Dipartimento per L’Università, l’Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica e per la Ricerca scientifica e tecnologica.

L’autorevolezza dell’Università Popolare degli Studi di Milano è garantita anche dalla natura giuridica di respiro internazionale, di cui l’ateneo dispone, grazie alle relazioni interuniversitarie che ha stabilito. Al momento, la più importante è la UUPN, che ufficializza la partnership tra l’Università Popolare degli Studi di Milano,  l’Université di Ouagadougou e Bouaké, l’Università dell’Havana a Cuba e l’Università Statale di Leopoli in Ucraina. Nonostante l’evoluzione e la spinta all’internazionalizzazione, l’Università Popolare degli Studi di Milano non ha perso la sua mission originaria. Con l’obiettivo principale di realizzare “un mondo migliore”, l’Università Popolare degli Studi di Milano intende favorire la formazione universitaria nelle zone più difficili del mondo. Per poter centrare questo importante obiettivo, l’Università Popolare degli Studi di Milano ha attivato una partnership con la University of United Popular Nations (UUPN) e WOFA (Worldwide Organization Foundation for Africa, UK), al fine di far sì che uomini e donne possano acquisire preparazione universitaria adeguata, da realizzare attraverso le iniziative di  cooperazione culturale.

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Come funziona l’Università Popolare degli Studi di Milano?

Essendo un ateneo prettamente telematico, tutta la vita dell’Università Popolare degli Studi di Milano si svolge su una piattaforma online, dove si concretizza il caricamento dei contenuti da studiare. I materiali vengono caricati per lo più in PDF, utili per la formazione degli iscritti, sotto forma di libri digitali, testi, materiale didattico, audio e video. L’Università Popolare degli Studi di Milano, pertanto, garantisce una metodologia di studio elastica e flessibile, tanto che tutti i suoi iscritti hanno la possibilità di partecipare alle lezioni, da qualunque posto e in qualsiasi momento della giornata, potendo studiare anche da casa, dall’ufficio o stando in viaggio. L’Università Popolare degli Studi di Milano ha una piattaforma telematica, interattiva e facile da usare, per cui tutti gli iscritti possono disporre di diversi strumenti di verifica ed esami. Inoltre, questa piattaforma agevola l’attività di controllo da parte dell’Università Popolare degli Studi di Milano, poiché favorisce il monitoraggio costante e reale degli studenti in aula, attraverso il Verification System Program (VSP). 

Infatti, sulla piattaforma telematica dell’Università Popolare degli Studi di Milano viene usata una pennetta USB a riconoscimento digitale con monitoraggio degli accessi. L’obiettivo è quello di ottenere un’interazione facciale e verificare la reale presenza all’interno dell’aula virtuale. Grazie a questi strumenti, è possibile avere un riscontro sulla presenza e sulle effettive ore di lezione frequentate, portando il sistema ad elaborare algoritmi analitici studiati proprio sulle necessità dell’iscritto.  

La didattica dell’Università Popolare degli Studi di Milano si organizza in tre step:

L’offerta formativa dell’Università Popolare degli Studi di Milano

L’offerta formativa messa a disposizione dall’Università Popolare degli Studi di Milano propone un ampio e ricco catalogo, così strutturato:

L’Università Popolare degli Studi di Milano è riconosciuta dal MIUR

Con una serie di Atti ufficiali rilasciati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), l’Università Popolare degli Studi di Milano gode del riconoscimento ufficiale quale Università Internazionale autorizzata al rilascio dei titoli accademici. In particolare, in una sezione del sito dell’Università Popolare degli Studi di Milano, è presente un’area dedicata agli Atti MIUR, così strutturata: 

Un’occhiata al sito www.marcograppeggia.com 

Marco Grappeggia dal 2005 svolge l’importante ruolo istituzionale di presidente dell’Università popolare degli Studi di Milano, che gli conferisce il mandato per gestire e dirigere le relazioni e l’organizzazione dell’Ateneo.

La storia di Marco Grappeggia

Marco Grappeggia ha iniziato gli studi superiori in Italia ma, una volta trasferitosi a New York City, perfeziona ed approfondisce la lingua inglese e raggiunge tutti gli obiettivi accademici. Negli anni successivi si dedica alla ricerca del Comportamento Umano, specializzandosi in comunicazione subliminale e Ipnosi clinica NYC, Hypnosis Institute of New York, NY. Nonostante con il passare degli anni venne anche fortemente criticato e contestato dalle varie istituzioni per le sue scelte decennali di Direttivi e Senati Accademici alternativi e fuori dagli schemi ordinari, Marco Grappeggia si è sempre definito con orgoglio un ottimo dirigente universitario di serie B. Da ormai 15 anni ricopre il ruolo di Presidente dell’Università Popolare degli Studi di Milano, diventando un assoluto protagonista nei Senati Accademici e nelle cooperazioni internazionali promosse negli USA (New Yorker University e TYIU South Dakota), nel Centro America (Nicaragua UPF) e nell’Africa, dal 1995 in Costa d’Avorio (UIBS) e Somalia (TYIU) e, infine, in Burkina Faso (UUPN). Anche se molto spesso è stato oggetto di discussioni, Marco Grappeggia ha sempre difeso le sue scelte rivoluzionarie scelte di direttivi e politiche universitarie.

L’importante ruolo di formatore di risorse umane

Da svariati anni Marco Grappeggia si occupa anche dei processi di formazione del personale sia per gli enti pubblici che per aziende private. Grazie ai suoi interventi ha consentito all’organizzazione aziendale di motivare le persone, al fine di farle svolgere al meglio il proprio ruolo, con un occhio sempre rivolto agli obiettivi da raggiungere. I suoi processi formativi, in particolare, si dedicano all’acquisizione di competenze e conoscenze, utili a colmare il gap derivato dai costanti mutamenti interni ed esterni, e a creare dei veri e propri piani di valorizzazione e sviluppo. Il suo innovativo metodo di intervento è suddiviso in 4 fasi:

●  analisi dei bisogni;

●  progettazione ed erogazione dell’intervento formativo;

●  la valutazione dei risultati;

●  revisione dei processi.

In una recente intervista, Marco Grappeggia ha dichiarato che “la formazione è un driver che ciascuna azienda deve utilizzare per rimanere competitiva in un contesto in continuo mutamento, una maggior flessibilità delle persone la si ottiene potenziando lo sviluppo delle risorse umane“.

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