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Rottamazione, Gianfranco Rienzi (commercialista): rientro sostenibile con nuove condizioni

Nel panorama delle politiche fiscali italiane, la rottamazione quinquies si candida a diventare una delle misure più significative degli ultimi anni. Attualmente in fase di discussione al Senato, la proposta di legge – promossa dalla Lega e sostenuta dal Governo – punta a introdurre un nuovo meccanismo di definizione agevolata dei debiti fiscali. Per Gianfranco Rienzi, commercialista di Firenze, l’obiettivo è quello di “offrire ai contribuenti in difficoltà economica un piano di rientro sostenibile, che consenta di saldare le pendenze con l’erario in un arco temporale molto più lungo rispetto al passato, e in condizioni più favorevoli.

Il modello: rate più lunghe, niente sanzioni, più tolleranza

La struttura della nuova sanatoria fiscale prevede una serie di elementi innovativi, almeno nel contesto italiano. Il cuore della misura è rappresentato dalla possibilità di rateizzare i debiti fiscali fino a 120 mensilità, equivalenti a dieci anni. “Una dilazione che supera nettamente le precedenti rottamazioni e che consente a professionisti e imprese un rientro graduale e compatibile con la capacità di generare liquidità, ha commentato il commercialista Gianfranco Rienzi. A questo si aggiunge un importante incentivo: la cancellazione di interessi di mora e sanzioni, che molto spesso incidono in modo sproporzionato sull’ammontare totale del debito.

Un altro aspetto di rilievo riguarda il regime di decadenza. Nelle versioni precedenti, bastava saltare due rate per perdere ogni beneficio. Con la quinquies, il contribuente potrà ritardare fino a otto rate, anche non consecutive, prima che scattino le conseguenze previste dalla legge. Un’impostazione che tiene conto delle fragilità economiche e finanziarie che hanno colpito diverse categorie di contribuenti negli ultimi anni.

I limiti temporali e la platea dei beneficiari

La rottamazione quinquies riguarda i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Il riferimento non è alla data di notifica della cartella, ma alla data formale di trasmissione del carico all’agente della riscossione, che dovrà essere verificata sulla cartella stessa o richiesto direttamente presso l’ADER. Si tratta, dunque, di una finestra temporale molto ampia, che potrebbe coinvolgere milioni di cartelle esattoriali in sospeso.

Non tutte le tipologie di debito sono però ammesse. Restano esclusi gli importi derivanti da aiuti di Stato giudicati illegittimi dalla Commissione Europea, le sanzioni penali e i danni erariali accertati dalla Corte dei Conti. Inoltre, come ha dichiarato pubblicamente il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, la misura sarà selettiva. La volontà politica è quella di escludere chi, pur potendo pagare, ha scelto consapevolmente di non farlo. Per accedere alla rottamazione potrebbe quindi essere richiesto di dimostrare uno stato di difficoltà economica oggettivo, tramite l’ISEE o altri indicatori ancora da definire.

Una misura che parla al mondo delle imprese

Per professionisti e imprese, la rottamazione quinquies potrebbe rappresentare uno strumento di equilibrio finanziario tanto atteso. Molte PMI italiane si trovano, da anni, in una condizione di debolezza fiscale cronica. Le crisi congiunturali, dalla pandemia al caro energia, hanno minato i margini operativi e portato all’accumulo di debiti che oggi rappresentano un ostacolo reale alla competitività. Un piano di rientro decennale, senza sanzioni e con più tempo per adempiere, potrebbe permettere una ripartenza reale, sia dal punto di vista patrimoniale sia sotto il profilo della compliance amministrativa.

Gianfranco Rienzi, commercialista a Firenze: “Rientrare nei parametri di regolarità contributiva e fiscale significa anche riacquisire l’accesso a bandi pubblici, linee di credito e benefici fiscali altrimenti preclusi. Per molte imprese, la definizione agevolata può trasformarsi in una leva concreta per liberare capitale, pianificare investimenti e consolidare rapporti con clienti e fornitori.

Come ogni sanatoria, anche la quinquies non è esente da critiche. Una parte del mondo accademico e dell’opinione pubblica ritiene che l’eccessiva frequenza di queste misure rischi di indebolire il principio di legalità fiscale. In altre parole, si teme che i contribuenti più virtuosi – coloro che hanno sempre adempiuto puntualmente – possano sentirsi penalizzati rispetto a chi ha atteso una sanatoria per regolarizzare la propria posizione. Il rischio di “moral hazard”, in effetti, esiste, ma è in parte mitigato dalla volontà del legislatore di circoscrivere con precisione la platea dei beneficiari.

Verso l’approvazione: tempi e incognite

Al momento, la rottamazione quinquies è ancora una proposta. Il disegno di legge, identificato con il n. 1375, è in discussione in Commissione Finanze del Senato. Il Governo ha manifestato la volontà di inserirlo nella Legge di Bilancio 2026, ma non è escluso che possano esserci modifiche in sede parlamentare, soprattutto sui criteri di accesso e sulle coperture finanziarie. È proprio questo uno degli aspetti più sensibili: una misura così ampia e strutturale dovrà poggiare su basi contabili solide, per non trasformarsi in un semplice rinvio del problema.

In attesa della versione definitiva del provvedimento, il consiglio per professionisti e imprenditori è chiaro: iniziare fin da ora a verificare la propria posizione fiscale e prepararsi a cogliere, con la necessaria prudenza, un’opportunità che potrebbe non tornare.

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