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Usa: Microsoft punta a TikTok, e Trump dice la sua

Donald Trump ha firmato due ordini esecutivi, estromettendo TikTok e WeChat dagli Stati Uniti, considerati un “pericolo per la sicurezza nazionale, per la politica estera e l’economia del Paese”. Tuttavia, i due ordini esecutivi troveranno concretezza solo tra 45 giorni, il giusto tempo per consentire al colosso Microsoft di tentare l’acquisto della divisione americana dell’app di TikTok oppure di fagocitarne l’intero business, come sostenuto dal “Financial Times” in queste ultime ore. L’indiscrezione non è stata ancora confermata ma l’acquisizione, almeno in Europa e in India, sembra affare possibile.

TikTok, uno dei social network più popolari al mondo ed usato soprattutto tra gli adolescenti, vanta 175 milioni di download in territorio americano. I dati evidenziano quanto vasta sia la diffusione dell’app tra gli utenti a stelle e strisce. Inizialmente contrario alla trattativa tra il colosso di Bill Gates e l’azienda proprietaria di TikTok, la ricca ByteDance, Trump ha fatto marcia indietro in seguito ad una telefonata con Satya Nadella, Amministratore Delegato della Microsoft, concedendo 45 giorni di tempo per terminare la trattativa. Scaduto questo periodo, la Casa Bianca si dice pronta, com’è già avvenuto per Huawei, a vietare definitivamente l’uso ed il download dell’app. Il parere del segretario al Tesoro Steven Mnuchin sarebbe stato decisivo per il dietrofront operato da Trump. Mnuchin, infatti, avrebbe evidenziato come l’oscuramento immediato di uno dei social più usati e conosciuti avrebbe potuto avere conseguenze importanti sull’immagine del presidente a poco più di tre mesi dalla tornata elettorale.

La decisione di Trump rianima le speranze di Microsoft che, nel frattempo, assiste al successo delle azioni in borsa, ora al 4%, e conta di chiudere le trattative con ByteDance entro il 15 settembre. Trattative che, in caso di esito positivo, consentirebbero al colosso di Bill Gates di insidiare il primato indiscusso di Facebook e di fare il suo esordio nel settore social, decretando un cambio di passo per il business della Microsoft. Tuttavia, il felice esito dell’accordo per l’acquisizione di TikTok potrebbe inasprire i rapporti, già tesi, tra Stati Uniti e Cina, che si accusano reciprocamente. Infatti, da un lato Pechino incolpa Washington di perpetrare un’azione discriminatoria e politica nei confronti di alcune questioni economiche e commerciali, oltre che di voler danneggiare tutti i progressi tecnologici cinesi.

Dall’altro, gli Stati Uniti puntano il dito contro la Cina e, soprattutto, contro TikTok. Infatti, i due ordini esecutivi firmati da Trump sottolineano come questo social rappresenti una minaccia per gli Stati Uniti, poiché la ricca società ByteDance intrattiene legami considerati “pericolosi” con il governo cinese. Quest’ultimo con il tempo ha acquisito “automaticamente vaste quantità di informazioni dai suoi utenti, incluse le informazioni su internet e di altre attività di rete come i dati di localizzazione e le cronologie di navigazione e di ricerca”. Inoltre, le ordinanze firmate alla Casa Bianca sostengono ancora che “questa raccolta di dati consente al Partito Comunista Cinese di accedere alle informazioni personali e proprietarie degli americani, permettendo potenzialmente alla Cina di rintracciare le posizioni dei dipendenti e appaltatori federali, creare dossier di informazioni personali per ricatti e condurre spionaggio aziendale”. Secondo Trump, poi, TikTok ha censurato le proteste di Hong Kong, i comportamenti riservati alle minoranze musulmane in alcune zone della Cina, oltre che aver diffuso notizie fake sulla pandemia da COVID – 19. Il leader americano, infine, menzionando espressamente l’International Emergency Powers Act ed il National Emergencies Act per legittimare quanto fosse grave la situazione, ha pertanto concluso come negli Stati Uniti TikTok e WeChat, qualora Microsoft non giunga all’accordo definitivo di acquisto e viste le questioni emerse in relazione all’app in questione, debbano essere estromesse dal mercato e per la popolazione sarà obbligatorio il divieto del download, oltre che dell’uso del social.

Ivana Notarangelo

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