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FaceApp: il nostro volto invecchiato con l’intelligenza artificiale

Personaggi famosi che ironizzano sul passare del tempo, cittadini in coda all’ufficio postale o dal medico che “invecchiano” nell’attesa. Negli ultimi giorni, e nelle ultime ore, un nuovo gioco ha invaso le bacheche dei social network e i gruppi Whatsapp: si chiama FaceApp, ed è un’applicazione per dispositivi mobile e smartphone che utilizza l’intelligenza artificiale per ritoccare il volto in fotografia, invecchiandolo. Una tecnica decisamente in controtendenza rispetto alle numerose app di fotoritocco che consentono di “dimagrire”, levigare le rughe, e modificare le proprie immagini prima di pubblicarle su Instagram o Facebook.

FaceApp, disponibile su App Store e Google Play Store, grazie ad un aggiornamento che sfrutta lintelligenza artificiale, permette, accanto alle tradizionali opzioni per rielaborare e modificare le immagini (filtri, trucco, sorriso, capelli, e così via), anche una trasformazione digitale che aggiunge barba, occhiali e fa invecchiare in maniera molto realistica. L’applicazione è disponibile gratuitamente sia dall`App Store di iOS sua sul Google Play Store per Android, ma per ottenere i filtri migliori è necessario acquistare la versione premium. In ogni caso, il filtro per l’invecchiamento, è disponibile nella versione gratuita, in modalità standard e anche HD.

Dopo aver scaricato l’app basta caricare la foto di un volto dalla propria galleria di immagini o scattarsi un sefie, e in pochi click è possibile modificare il proprio aspetto. I personaggi famosi di tutto il mondo sono già impazziti e gli hashtag #FaceAppChallenge e #FaceApp sono in tendenza. Anche in Italia è FaceApp mania online. Dal cantante Daniele Silvestri che su Instagram ha postato la sua immagine da vecchio mentre è in viaggio, con il commento ironico: “Il viaggio in treno fino a Cosenza lo ricordavo più breve”, all’ex premier Matteo Renzi che, sempre su Instagram, ha modificato la sua foto profilo, mostrandosi con qualche anno in più e, con l’hashtag #SiScherzaMaNonTroppo, ha scritto: “Oggi va molto di moda questa App che invecchia le foto – scrive Renzi – Che dite? Come me la passo da vecchietto? Diciamo che quando arriverò a questa età forse la Lega avrà restituito i 49 milioni di euro e Toninelli avrà inaugurato la Tav. Forse”.

Abbiamo sviluppato una nuova tecnologia che sfrutta le reti neurali per modificare in maniera realistica il volto nelle foto”, ha spiegato al sito TechCrunch il fondatore e Ceo Yaroslav Goncharov. Qualche perplessità riguarda, però, il rispetto della privacy degli utenti, giovani o invecchiati. Nella pagina dell’app dedicata all’uso delle informazioni degli utenti, infatti, si legge che “potrebbe condividere i contenuti e le informazioni degli utenti con le aziende che fanno parte del gruppo di società di FaceApp”. Politica e termini d’uso non particolarmente diversi da quelli di tante altre aziende che sviluppano applicazioni, ma che spesso gli utenti non leggono e che, invece, richiederebbero maggiore attenzione.

E mentre in famiglia ci si scambiano immagini invecchiate cercando somiglianze con nonni e bisnonni, e tra i vip e sfida a chi ha più rughe, c’è chi ricorda che FaceApp, nata nel 2017, era già diventata famosa per un altro filtro. Si chiamava “Hotness” e aveva ricevuto molte critiche perché prometteva di rendere più sensuali. In quel caso l’algoritmo si basava su un’idea di bellezza di pelle bianca, e addirittura schiariva la pelle quando veniva applicato. A quel tempo, il Ceo Goncharov si scusò spiegando che il filtro risentiva di una sorta di “effetto collaterale” del set di immagini utilizzato per creare l’applicazione. Oggi nessuna scusa, almeno per ora, soltanto sorrisi per le migliaia di download e condivisioni.

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