Lo scorso 22 ottobre 2020 l’AGCOM, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con il pieno consenso dell’intera assemblea, ha decretato l’inizio di una consultazione pubblica, che durerà 30 giorni, per introdurre alcune variazioni al nuovo regolamento in materia di tutela del diritto d’autore. Infatti, l’entrata in vigore del “Decreto Rilancio”, ha comportato l’allargamento delle competenze in seno all’AGCOM in relazione ai casi di diffusione illegale di contenuti in rete attraverso i servizi di messaggistica istantanea che fanno uso, anche in modo indiretto, dei numeri di telefono degli utenti. Inoltre, in seguito all’entrata in vigore del Decreto Rilancio, l’AGCOM si è vista riconoscere nuovamente la possibilità di poter infliggere sanzioni fino al 2% del fatturato nei confronti di quei soggetti che non rispetteranno gli ordini di eliminazione dei contenuti diffusi in modo illecito.
Proprio in relazione a quest’ultima questione, qualche mese fa, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dopo aver ricevuto una richiesta dall’AIE, l‘Associazione Italiana Editori, ha soppresso ben 26 canali Telegram, che avevano pubblicato contenuti di natura letteraria, ma coperte dal diritto d’autore. Si trattava, infatti, di un complesso di 350.000 esemplari, che costituivano un vasto catalogo di edizioni digitali di opere letterarie complete. Tuttavia, la diffusione operata da Telegram era avvenuta in maniera illecita, andando a violare il diritto d’autore delle opere stesse. I canali sono stati dismessi, ma l’attività dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, seppur condotta seguendo il procedimento standard previsto, si è rivelata tutt’altro che semplice, poiché i gestori della messaggistica istantanea Telegram erano completamente anonimi.
A partire da questo caso concreto, l’AGCOM ha espresso particolare preoccupazione per il gran numero di canali che effettuano la diffusione illegale di opere coperte dal copyright e per la semplicità con cui si può accedere ad esse. Infatti, con un semplice click, l’utente può effettuarne il download e fruirne in modo illimitato e gratuito. E la preoccupazione da parte dell’Autorità è suffragata da dati concreti, che permettono di toccare con mano il grande danno economico causato dal fenomeno della pirateria digitale nel comparto dell’editoria. Danno economico che, secondo le stime diffuse negli ultimi tempi proprio dall’AGCOM, ammonta a ben 528 milioni di euro all’anno.
Inoltre, grazie all’indagine “La pirateria nel mondo del libro” di IPSOS, commissionata dall’Associazione Italiana Editori, si è rilevato come Telegram costituisca il canale privilegiato per circa il 22% degli utenti, che va a “pescare” liberamente contenuti editoriali digitali, ma in modo illegale. Pertanto, le variazioni al nuovo regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sottoposte alla consultazione pubblica, hanno come obiettivo evitare la diffusione illegale di contenuti in formato digitale e coperte dal diritto d’autore, in conformità alle procedure e alle garanzie messe in atto dall’AGCOM dall’entrata in vigore del regolamento. Infine, come evidenziato dalla stessa Autorità e dall’intero comparto editoriale, uno dei punti di forza, forse il più decisivo ed efficace, è stata la tempestività dei tempi di intervento da parte dell’AGCOM che, con soli 12 giorni, ha concretamente messo in atto il suo operato, portando all’eliminazione dei canali Telegram indagati.
Ivana Notarangelo
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