Digitale terrestre, cosa cambierà l’8 marzo

Digitale terrestre, cosa cambierà l’8 marzo

Il prossimo 8 marzo si realizzerà un ulteriore passo in avanti per la definitiva transizione al nuovo Digitale Terrestre DVB – T2, segnando il termine ultimo per l’acquisto di un nuovo televisore o di un decoder, compatibili con l’innovativa tecnologia di trasmissione. Lo switch-off, iniziato nell’ottobre del 2021, terminerà nel 2023, con l’obiettivo di dare piena realizzazione alla legge che regolamenta il sistema di decodifica del segnale, denominato “Hevc main10”.

Le emittenti televisive, dunque, si stanno adeguando alla nuova disposizione, al fine di perseguire due traguardi: liberare le frequenze per le reti cellulari 5G, incrementare la qualità e l’efficienza della banda utilizzata con l’obiettivo di realizzare programmi in alta definizione, tecnicamente Full HD, e dalla qualità più elevata. Tuttavia, questi importanti cambiamenti pesano sulle economie degli utenti. Infatti, qualora questi non dispongano di un televisore dotato del chip in grado di decodificare il segnale o di un decoder compatibile con i nuovi standard di trasmissione, obbligatoriamente, dovranno procedere con l’acquisto di nuovi dispositivi.

Lo switch-off in corso, che sta segnando la transizione verso la tecnologia DVB – T2, è stato suddiviso in fasi. Alcuni canali, già lo scorso ottobre, sono passati alla nuova modalità di trasmissione. Ma la data dell’8 marzo segna un passaggio fondamentale, perché la transizione toccherà i principali canali nazionali, tra cui Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1 e La7. Gli apparecchi televisivi non compatibili con lo standard MPEG 4 sono quelli acquistati prima del 2017. Seppur fuori commercio da anni, questi televisori sono in funzione ancora in molte case, fruiti da tutti quegli utenti non particolarmente interessati al processo del “ricambio tecnologico”. Tuttavia, per capire se l’apparecchio televisivo in funzione sia dotato della capacità di trasmettere in DVB – T2, supportando lo standard MPEG 4, sarà utile effettuare un piccolo e semplice test. L’utente, infatti, dovrà procedere con la risintonizzazione della televisione o del decoder e poi portarsi sui canali Rai 501, 502 o 503. Se i canali continuano a trasmettere e sullo schermo appare la scritta HD, allora, il dispositivo è compatibile con il nuovo standard. Qualora il tentativo non vada a buon fine, sarà necessario correre ai ripari per continuare a vedere i canali del digitale terrestre.

A questo punto, sono due le strade possibili: l’acquisto di un nuovo apparecchio televisivo oppure di un nuovo decoder. Se l’utente dovesse scegliere questa seconda opzione, dovrà dotarsi di un decoder che, collegato all’antenna, abbia la capacità di captare il segnale per poi trasmetterlo al televisore. Ma gli esperti rassicurano i “ritardatari”. Infatti, seppur lo switch-off sarà definitivo e, ben presto, ci sarà lo spegnimento totale dei segnali che trasmettono con il vecchio standard, le reti nazionali rimarranno visibili ancora per qualche tempo sui canali secondari delle reti più importanti, dunque su quelli dove, fino all’8 marzo, troveranno spazio ancora i canali in alta definizione.

Ivana Notarangelo

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