Prima edizione della biennale di fotografia di Portogruaro

Prima edizione della biennale di fotografia di Portogruaro

A partire dalle ore 17 di venerdì 7 Luglio aprirà i battenti la Biennale di Fotografia di Portogruaro con la mostra personale del fotografo di fama internazionale Andrea Jemolo. L’organizzazione è a cura dall’Associazione Culturale RO.SA.M. che ha sede a Venezia e che vanta una lunga carriera di collaborazioni con le istituzioni per la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, organizzatore del noto premio letterario “La Calcina – John Ruskin, scrivere di architettura” giunto alla sua terza edizione. La mostra è stata possibile grazie al sostegno del Comune di Portogruaro, del Distretto Turistico Venezia Orientale, di Eywa Sport & Spa e Mediolanum. La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “I Molini”, presso i Molini di Sant’Andrea a Portogruaro, ha origini nell’immediato dopoguerra. Qui, negli anni, hanno esposto artisti riconosciuti a livello mondiale quali De Pisis, Guttuso, Afro, Vedova.

Mercoledì 12 Luglio alle ore 18.30 nella sala della Biblioteca a Palazzo Altan Venanzio i curatori Roberta Semeraro e Costanza Salini, metteranno in dialogo il fotografo Andrea Jemolo con l’architetto Carmen Andriani docente di architettura presso l’Università di Genova, direttore della collana “Forme del cemento” ed.Gangemi/Skira). Interverranno gli architetti Clemens Kusch e Guido Zucconi della giuria del Premio Letterario La Calcina-John Ruskin. Scrivere di architettura.

Per la mostra “Andrea Jemolo. Fotografia e Architettura in dialogo” sono state selezionate circa 26 fotografie emblematiche conservate nel Photographic Archive of Architecture and Art, fondato nel 1988 e che contiene oltre 15.000 immagini dei reportage fotografici realizzati da Jemolo dal ‘70 ad oggi, per importanti musei, prestigiose riviste e case editrici d’arte e architettura, nonché per grandi studi di architettura. Quello che rende interessanti le sue immagini, è la padronanza con la quale l’artista si muove in questa sorta di grandi scenografie di architettura, grazie alla conoscenza scientifica frutto del suo stretto rapporto con gli addetti ai lavori. Ai reportage dedicati al patrimonio storico architettonico, si aggiungono quelli sulle grandi opere delle archistar che gli offrono l’opportunità di “ritrarre” importati cantieri tra i quali Punta della Dogana. La mostra comprenderà una rassegna di fotografie storiche a partire da Casa Malaparte, Palazzine Romane, Edilizia Popolare e Sovvenzionata, Villa Giulia, ecc. provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.

NOTIZIE UTILI

Orari: Giovedì 10.00 – 13.00 

Sabato e Domenica 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00

Info e prenotazioni: [email protected] 

www.biennalefotografiaportogruaro.com

ANDREA JEMOLO è nato a Roma il 10 marzo 1957, ha iniziato il mestiere giovanissimo, portando nelle redazioni dei giornali le stampe dei cortei degli anni settanta. Affianca subito, all’attività pratica, la ricerca sulla storia della fotografia, avviando la costruzione di un’importante collezione di libri fotografici e sulla teoria dell’immagine. Scrive Mettiamo tutto a fuoco – manuale eversivo di fotografia (AAVV, Savelli, 1978), cura KZ sui campi di sterminio nazista, con le didascalie di Primo Levi (Savelli 1979).  

Risale alla metà degli anni ottanta la scelta della fotografia di arte e architettura. Caratteristica del suo lavoro è il rapporto costante con gli studiosi e il lavoro scientifico. La personale ricerca autoriale si fa strada, acquisendo sempre maggiore autonomia e sicurezza, attraverso tale rapporto. Ha condotto numerose campagne fotografiche per le Enciclopedie Treccani, nello stesso periodo si instaura una lunga collaborazione con la casa editrice Koenemann, per la quale realizza un volume sull’antico Egitto (Egypt, Koenemann, 1997). Collabora con la rivista Casabella (del 2015 la pubblicazione del lavoro sul Memoriale delle Fosse Ardeatine).  

Alle campagne sul patrimonio storico si aggiunge il lavoro sugli architetti contemporanei, da 

Sandro Anselmi a Piero Sartogo, da Richard Meier a Zaha Hadid, che gli offre l’opportunità di “ritrarre” i cantieri (Cantieri d’autore, MAXXI), Punta della Dogana di Tadao Ando.  

Del 2006 è Architettura a Roma oggi, a cura di Giorgio Ciucci, Francesco Ghio, Piero Ostilio Rossi. 

La mostra Le città di Roma, sull’edilizia popolare (a cura di Piero Ostilio Rossi e Francesca 

Castelli, Ara Pacis) è del 2011. Sullo stesso tema sono la ricerca sulla Città ordinaria (Nero, n. 21, 2009), Fotografie a margine, con Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin e Luca Campigotto (Carsa Edizioni, 2010). 

Jemolo lavora anche con Electa e Skira (Quando Dio abitava a Ife, capolavori dell’arte nigeriana). La scultura è protagonista di due importanti serie sull’arte antica e su Bernini. Di particolare importanza è l’incontro con lo storico Christoph Luitpold Frommel e con il restauratore e storico dell’arte Antonio Forcellino in occasione del restauro del Mosè e del monumento funebre di Giulio II (Il marmo e la mente, Jaca Book, 2014). 

Dopo un periodo di intenso lavoro e mostre con la galleria milanese Photology, culminato con la pubblicazione del volume I luoghi dell’arte (Photology 2014), Andrea Jemolo è tornato a dedicarsi ai progetti in collaborazione con le istituzioni: le fotografie della mostra dedicata a Giovan Battista Piranesi (Museo di Roma – Palazzo Braschi 2017) e il lavoro sulle mura  Aureliane (Museo dell’Ara Pacis 2018 e volume Walls).

Nel 2021 nella mostra collettiva Italia in-attesa a Palazzo Barberini, Jemolo Racconta una Roma unica nelle settimane del lockdown, dove la mancanza di presenza umana ne esalta la bellezza ma crea anche un profondo sentimento di angoscia. La mostra è stata presentata nel 2022 a Napoli a Villa Pignatelli e poi a Reggio Emilia in Palazzo Da Mosto. 

Sempre nel 2022 la mostra collettiva La Sapienza Fotografata nel Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dove Jemolo racconta le volumetrie e gli scorci delle architetture della città universitaria progettata da Piacentini.

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