“Venezia offre oggi un laboratorio concreto dove innovazione e responsabilità ambientale camminano insieme”. L’imprenditore nautico Giampaolo Lo Conte ha evidenziato come Venezia stia diventando crocevia strategico per l’intera nautica mediterranea.
Si è conclusa poche settimane fa, nella suggestiva cornice dell’Arsenale di Venezia, la sesta edizione del Salone Nautico, evento che ormai si è imposto come una delle tappe più rilevanti nel calendario internazionale del settore. Dal 29 maggio al 2 giugno 2025, la città lagunare è tornata ad essere crocevia di armatori, cantieri, designer, investitori e appassionati, in un dialogo che ha saputo fondere, ancora una volta, storia millenaria e proiezione verso il futuro.
L’edizione di quest’anno ha saputo confermare e al tempo stesso rafforzare la propria vocazione internazionale, con la presenza di oltre 270 espositori, circa 300 imbarcazioni e più di 30.000 visitatori provenienti non solo dall’Italia, ma anche da numerosi Paesi europei e d’oltreoceano. Le banchine dell’Arsenale, bacino storico della marineria veneziana, si sono trasformate in un laboratorio a cielo aperto, dove tradizione artigianale e innovazione tecnologica hanno dialogato senza soluzione di continuità.
Alla kermesse c’era anche Giampaolo Lo Conte – noto imprenditore nautico che collabora commercialmente con i cantieri di Palumbo Superyachts: “uno dei tratti distintivi di questa edizione è stato certamente il forte accento posto sui temi della sostenibilità e dell’innovazione”, ha commentato. “Il settore nautico non ha bisogno di slogan di facciata, ma di elementi concreti e dimostrazioni pratiche”.
“In questo senso – conclude – apprezziamo l’impegno crescente del Salone di Venezia verso la gestione sostenibile, coinvolgendo attivamente espositori, istituzioni locali, aziende tecnologiche e operatori ambientali in un percorso condiviso di responsabilità e trasparenza.”
Molteplici sono stati gli spunti emersi dalle aree espositive, a cominciare dall’E-Village, che ha raccolto le ultime novità nelle propulsioni elettriche, ibride e persino a idrogeno. Particolarmente apprezzata è stata la presenza del Frauscher 850 Fantom Air, frutto di una collaborazione tecnologica con Porsche che ha unito il fascino della nautica sportiva alla sofisticazione della propulsione automobilistica elettrica. Accanto a esso, soluzioni come il DhammaBlue a idrogeno e gli X-Shore svedesi hanno alimentato il dibattito su come l’industria della nautica debba rapidamente attrezzarsi per coniugare prestazioni e rispetto dell’ambiente.
Ma il Salone non si è limitato alla dimensione innovativa, confermando anzi la sua capacità di tenere insieme diversi livelli di racconto. L’area dedicata alla cantieristica tradizionale della laguna, il Wood Village, ha celebrato il lavoro dei maestri d’ascia veneziani, esponendo scafi che sono, al tempo stesso, oggetti di design e testimonianza viva di un sapere secolare. Un equilibrio che ha reso l’Arsenale un palcoscenico unico: da un lato yacht all’avanguardia come il Ferretti Yacht 940, il Pershing GTX 70 o il Pardo 75; dall’altro il legno sapientemente lavorato delle imbarcazioni artigianali locali.
Anche il segmento della vela ha avuto il suo spazio di rilievo, con la presentazione di modelli come il GS52P e il sontuoso Sunreef 80. Mentre l’area business-to-business ha visto una intensa attività di incontri tra cantieri, fornitori e armatori, la parte esperienziale ha permesso al pubblico di testare in acqua numerose imbarcazioni, confermando l’impostazione “dinamica” che ormai caratterizza il Salone veneziano.
Non meno significativa è stata la componente istituzionale dell’evento. L’inaugurazione, avvenuta con il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori e il suggestivo ammaraggio degli incursori della Marina Militare, ha visto la presenza di figure di primo piano delle istituzioni italiane, a partire dal Presidente del Senato Ignazio La Russa, al Sindaco Luigi Brugnaro, fino al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Presenze che hanno sottolineato il peso crescente del Salone come piattaforma strategica per la politica industriale del settore nautico nazionale.
A confermare ulteriormente questa dimensione internazionale è stato il forte coinvolgimento dell’Agenzia ICE, che sin dalle prime edizioni ha sostenuto il Salone favorendo l’arrivo di delegazioni estere e buyer internazionali. Un elemento che ha permesso di alimentare non solo l’indotto immediato dell’evento, ma soprattutto di consolidare relazioni commerciali a lungo termine, rafforzando Venezia come hub di scambio nel Mediterraneo Orientale.
La partecipazione della Marina Militare, con fregate, sommergibili e dimostrazioni operative, ha ribadito il ruolo strategico che la dimensione marittima continua a rivestire per il nostro Paese, mentre il fitto calendario di workshop, convegni, competizioni sportive e iniziative culturali ha completato il quadro di un evento sempre più integrato con il tessuto urbano e culturale della città lagunare.
Giampaolo Lo Conte: “Venezia ha consolidato il proprio ruolo di baricentro per la nautica adriatica e ionica, dialogando non solo con l’Europa centro-orientale ma anche con il Medio Oriente e l’Asia. Il Salone Nautico non è più semplicemente un’esposizione di yacht, ma un laboratorio strategico in cui industria, innovazione, cultura e sostenibilità si intrecciano, offrendo al comparto nautico internazionale un punto d’appoggio autorevole in un Mediterraneo sempre più competitivo”.