È stato pubblicato su “Il Messaggero” l’approfondimento dedicato al tema della qualità del sonno e del suo impatto sulla salute, realizzato con il contributo di Maurizio Insana, Responsabile Scientifico di Sannio Tech e della formazione di Linea di Fiorano. L’articolo affronta una delle questioni più attuali nel campo del benessere: la necessità di un approccio finalmente scientifico alla progettazione degli strumenti destinati al riposo.
Un tema che da anni viene discusso in modo marginale, ma che oggi entra a pieno titolo nella prevenzione e nella salute quotidiana.
Nel servizio si sottolinea come il sonno non possa più essere considerato un semplice momento di pausa, ma una funzione biologica complessa, che incide in modo diretto sulla lucidità mentale, sulla capacità di concentrazione e sulla disponibilità energetica durante la giornata. L’approfondimento evidenzia come per lungo tempo il mercato abbia proposto soluzioni prive di un vero fondamento scientifico, basate più su logiche commerciali che su parametri fisiologici verificabili.
La riflessione si apre con il tema della postura durante il riposo, del rapporto tra corpo e superficie di appoggio e dell’importanza delle misurazioni antropometriche.
Insana spiega come la fisiologia del sonno imponga un ripensamento radicale: “non è la persona a doversi adattare al letto, ma è il letto che deve essere progettato per sostenere correttamente il corpo, distribuire i pesi, favorire la respirazione e garantire un recupero energetico ottimale”, sottolinea.
Un principio che ribalta decenni di prassi consolidate, introducendo un modello basato sullo studio dei materiali, sulla fisica della gravità e sul comportamento del corpo nelle diverse fasi del riposo.
Il servizio de “Il Messaggero” dedica ampio spazio anche al lavoro di ricerca svolto da Sannio Tech, polo scientifico riconosciuto a livello nazionale e impegnato in progetti che integrano biotecnologie, genetica, qualità dell’aria e analisi dei microambienti domestici. In questo contesto, Linea di Fiorano collabora allo sviluppo di protocolli e sistemi che riguardano non solo il sonno, ma anche la purificazione dell’aria, la sanificazione con ozono, la gestione delle cariche elettrostatiche e altri aspetti che incidono sulla salute degli ambienti in cui viviamo.
Nel corso dell’intervista Insana approfondisce inoltre i collegamenti tra sonno, energia biologica e processi di autoregolazione del corpo, richiamando alcune delle sue pubblicazioni scientifico-divulgative dedicate alla nutrigenomica, al microbioma e all’epigenetica.
L’articolo mostra come tali campi di studio convergano verso un’unica direzione: comprendere in che modo l’ambiente domestico, il letto, l’aria e i materiali con cui interagiamo contribuiscano alla nostra capacità di recupero.
Questa ricerca sta contribuendo a trasformare un settore tradizionalmente guidato dal mercato in un ambito più vicino alla scienza e alla prevenzione. L’approfondimento mette in evidenza come dormire bene non sia solo una condizione di comfort, ma un elemento determinante per la salute pubblica e per il benessere della popolazione.
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