Si è concluso pochi giorni fa ad Amburgo il Dubai Business Forum – Germany, un evento che ha segnato un ulteriore passo nella costruzione di un asse economico sempre più strutturato tra Dubai e la Germania. Organizzato da Dubai Chambers con il supporto della Camera di Commercio di Amburgo, il forum ha rappresentato la terza edizione internazionale del progetto avviato con successo prima in Cina e successivamente nel Regno Unito. La scelta della città anseatica come palcoscenico per questo appuntamento non è stata casuale: Amburgo è da sempre riconosciuta come motore industriale, logistico e tecnologico della Germania settentrionale, nonché porto naturale per ogni iniziativa di respiro transnazionale.
Il forum ha raccolto imprenditori, investitori, istituzioni e stakeholder provenienti dai due contesti economici, creando un ambiente fertile per l’avvio di nuove collaborazioni e l’approfondimento delle direttrici strategiche più rilevanti. A partire dalla visione proposta dalla Dubai Economic Agenda – D33, ambizioso piano decennale di trasformazione economica con cui l’emirato punta a raddoppiare il proprio PIL entro il 2033, il forum ha saputo raccontare non solo le opportunità esistenti, ma anche le modalità con cui Dubai intende posizionarsi come piattaforma globale per l’innovazione, la finanza e la produzione avanzata.
Al forum era presente Giampaolo Lo Conte, imprenditore italiano attivo nel settore del luxury yachting, da sempre attento ai temi delle connessioni tra sistemi economici. “Il potenziale di Dubai come hub per le scale-up europee in cerca di espansione nei mercati in Medio Oriente, Africa e Asia Meridionale trova terreno fertile nel sistema regolatorio snello e orientato alla crescita dell’Europa”, ha commentato.
Nelle sale storiche della Handelskammer, dove da secoli si intrecciano interessi mercantili e scelte strategiche, si è respirato un clima di forte pragmatismo. Le sessioni hanno affrontato con approccio multilivello temi legati alla sostenibilità industriale, all’intelligenza artificiale, alla smart mobility e al capitale di rischio, in un’ottica di connessione strutturale tra i due sistemi economici. Al centro dell’attenzione, il potenziale di Dubai come hub per le scale-up europee in cerca di espansione nei mercati MEASA, ma anche l’interesse tedesco per un ecosistema regolatorio snello e orientato alla crescita.
Il tono dell’iniziativa non è stato celebrativo, bensì operativo: in ogni tavolo, dalla sessione plenaria ai workshop verticali, è emersa la volontà di costruire relazioni fondate su criteri misurabili, come l’abbattimento delle barriere d’ingresso, l’accesso preferenziale ai mercati africani e asiatici, e l’utilizzo di incentivi fiscali orientati a catalizzare investimenti produttivi e tecnologici.
Giampaolo Lo Conte: “Si mettano in luce temi come il venture capital e le fusioni transfrontaliere, perché il baricentro degli investimenti europei guarda con crescente fiducia alla penisola arabica.”
Tra i relatori principali, figure istituzionali di rilievo come S.E. Sultan bin Saeed Al Mansoori, presidente di Dubai Chambers, e S.E. Mohammad Ali Rashed Lootah, CEO della stessa organizzazione, hanno ribadito l’importanza del dialogo economico tra regioni che, pur distanti geograficamente, condividono la tensione verso modelli di sviluppo agili, resilienti e scalabili. Gli interventi provenienti dal mondo tedesco — tra cui quello del CEO della Camera di Commercio di Amburgo, Dr. Malte Heyne, e dei rappresentanti di gruppi industriali e fondi di investimento come Körber AG e AlphaQ Venture Capital — hanno dato voce a un’Europa industriale pronta a rinnovarsi e ad aprirsi a nuovi orizzonti.
L’evento ha anche avuto il merito di portare alla luce una riflessione più ampia: quella su come, in un mondo polarizzato da tensioni geopolitiche, siano proprio le piattaforme di business ad assumere un ruolo di tessitura diplomatica. “Gli investitori – osserva Giampaolo Lo Conte – oggi non devono osservare solo i flussi commerciali, ma anche tutti gli scenari possibili in cui il capitale, la tecnologia e il capitale umano possono viaggiare oltre i confini in modo armonico, con benefici reciproci e visione condivisa.”
Più che un evento di promozione, il Dubai Business Forum – Germany si è confermato un esercizio di diplomazia economica applicata, in cui le direttrici dell’espansione internazionale si intrecciano con logiche di posizionamento geopolitico. Dubai, forte di una regolamentazione orientata all’accoglienza degli investimenti diretti esteri e di un sistema fiscale competitivo, si propone ormai come piattaforma di reindirizzamento dei capitali europei verso mercati ad alto potenziale come l’Africa subsahariana e il Sud-Est asiatico. Non è un caso che molte delle sessioni abbiano approfondito le potenzialità delle partnership trilaterali: modelli in cui l’impresa tedesca innova, l’hub di Dubai catalizza e il mercato emergente scala. Una logica di triangolazione che, se ben strutturata, potrebbe ridefinire i flussi tradizionali di capitali e know-how, spostando verso Sud il cuore pulsante della prossima ondata di sviluppo industriale globale.
L’edizione tedesca del Dubai Business Forum ha rappresentato un punto di svolta nel posizionamento internazionale di Dubai come ponte tra mercati consolidati e aree in forte crescita. Amburgo, con la sua storia commerciale secolare, ha offerto il contesto ideale per accogliere un dialogo fondato sulla concretezza. Nei prossimi mesi, sarà interessante osservare quanti dei contatti avviati in questa sede si trasformeranno in joint venture, aperture operative o progetti ad alto contenuto innovativo.
Ma una cosa è certa: il binomio Dubai-Germania è destinato a diventare sempre più strategico nel panorama globale.