SpaceX porta in orbita 60 satelliti con il “parasole” per un internet globale

SpaceX porta in orbita 60 satelliti con il “parasole” per un internet globale

Una connessione internet disponibile su tutto il globo, veloce, che raggiunga anche i punti più reconditi della terra e alla portata di ogni utente. Non si tratta di un’utopia irrealizzabile, ma di concreta realtà, grazie ai satelliti Starlink, un progetto di SpaceX che prevede di costituire una costellazione di 12mila satelliti e rendere il web un progetto mondiale.

L’azienda di cui Elon Musk è leader ha lanciato altri 60 satelliti Starlink, mediante il razzo Falcon 9, che poi è atterrato senza incontrare ulteriori problemi. Il Falcon 9, del resto, non è nuovo a missioni di questo genere, avendo trasportato a fine maggio presso la Stazione Spaziale Internazionale su una capsula Dragon Crew due astronauti NASA, Bob Behnken e Doug Hurley.

Grazie a questa recente missione, SpaceX porta a 482 il numero di satelliti in orbita e appartenenti all’azienda di Flon Musk, permettendo ad internet di assumere una dimensione sempre più globale. I nuovi 60 satelliti Starlink, però, sono dotati di un “parasole”; quest’ultimo funge da visiera, la cui superficie metallica ne attenua la luminosità, così da evitare fastidiosi riflessi e non ostacolare le osservazioni astronomiche di studiosi e appassionati.

Il lancio, realizzato con il razzo Falcon 9, ha intrapreso il viaggio dalla base di Cape Canaveral in Florida. A due minuti e mezzo dalla partenza del progetto Starlink di SpaceX, il primo stadio del Falcon 9 ha viaggiato verso la Terra, con atterraggio sulla piattaforma situata nell’Atlantico, la nave – drone “Just Read the Instructions”. Nel frattempo, lo stadio superiore del Falcon 9 ha continuato il suo percorso e, dopo 15 minuti dal decollo, ha rilasciato i satelliti. Il conto alla rovescia del Falcon 9 ha concluso la sua corsa alle 21.25, orario della east coast statunitense, 3.25 del mattino in Italia.

Tuttavia, la missione di Starlink del progetto SpaceX non finisce qui. Il leader dell’azienda, Elon Musk, ha stilato un bilancio preventivo, affermando come ci sia ancora bisogno di altri 400 satelliti prima che SpaceX possa assicurare una copertura internet minima e 800 per offrire una linea internet moderatamente accettabile. La concretizzazione dei primi servizi dovrebbe realizzarsi entro la fine del 2020.

Grazie all’enorme numero di satelliti già lanciati in orbita, a cui se ne aggiungeranno presto altri secondo i programmi del leader, l’azienda di Elon Musk diventerà la più grande flotta satellitare di tutti i tempi. Inoltre, SpaceX è anche attenta al bilancio. Infatti, il razzo usato nella missione di inizio giugno è il secondo Falcon 9 ad aver operato per ben 5 volte. L’ultimo ad aver fatto altrettanto era andato distrutto nel mese di marzo, a causa di un problema dovuto ad alcuni resti di detergente rimasti nel motore. Questo atterraggio, dunque, rappresenta un nuovo record per l’azienda. Inoltre, la possibilità di utilizzare nuovamente gli stessi missili permette a SpaceX di risparmiare fino a 6 milioni di dollari per ogni lancio, secondo quanto sostenuto anche dallo stesso Elon Musk. Contando che questo è il 53esimo atterraggio di successo per SpaceX, l’azienda può davvero ritenersi soddisfatta e far registrare un nuovo record, da aggiungere a quelli già conseguiti.

Ivana Notarangelo

Leave a Reply

Your email address will not be published.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: