Un caso di frode informatica transnazionale si è concluso positivamente grazie all’intervento risolutivo dello Studio Legale Parente Bianculli, con sede a Roma. Un cliente, truffato da sedicenti promotori di una piattaforma di investimento online, era stato indotto a effettuare due bonifici, uno dei quali da 25.000 euro, verso un conto bancario estero. Dopo il raggiro, il tentativo di bloccare l’operazione si era arenato tra le lentezze delle procedure interbancarie internazionali e l’assenza di una normativa realmente vincolante tra istituti appartenenti a Paesi differenti. Cliccando qui potete leggere tutti i dettagli della vicenda.

Lo studio legale, investito della questione, ha ricostruito minuziosamente i fatti, predisponendo un atto formale di invito alla restituzione rivolto alla banca estera coinvolta. Alla diffida sono stati allegati documenti comprovanti il dolo subito e l’avvenuto tentativo tempestivo di richiamo dell’operazione. Parallelamente, i legali hanno attivato i propri canali investigativi e contattato direttamente l’istituto bancario di San Marino, sollecitandone la cooperazione, anche telefonicamente, senza attendere i tempi – spesso inconcludenti – delle vie ufficiali.
A distanza di pochi giorni dall’invio della comunicazione, l’istituto ha confermato di aver contattato il beneficiario del bonifico, ottenendo la restituzione integrale della somma. Il bonifico di ritorno, accreditato sul conto del cliente italiano, ha sancito la piena riuscita dell’operazione.
Il caso conferma l’efficacia di un’azione legale ben costruita, anche in assenza di strumenti giuridici vincolanti immediati, e accredita l’approccio strategico e determinato dello Studio Legale Parente Bianculli, sempre più punto di riferimento per le vittime di frodi digitali complesse e transfrontaliere.
Questo episodio di recupero dei soldi da una truffa di falsi investimenti online dimostra come, in ambito bancario e finanziario, la tutela del cliente non possa basarsi esclusivamente sulle previsioni normative del Testo Unico Bancario o sulle direttive europee come la PSD2, spesso inefficaci nei confronti di soggetti terzi privi di obblighi cogenti. Per l’Avvocato Domenico Bianculli “in tali circostanze, la forza di una diffida giuridicamente fondata, redatta con precisione tecnica e accompagnata da un’azione extragiudiziale incisiva, può rivelarsi determinante per il recupero delle somme perdute. La Legge impone agli operatori una diligenza qualificata, unito al principio di buona fede contrattuale, fornendo un solido ancoraggio per azioni civili finalizzate alla cooperazione bancaria anche oltre confine.“