AGCOM, al via la mappatura dell’ecosistema digitale per una rete più sicura

AGCOM, al via la mappatura dell’ecosistema digitale per una rete più sicura

In occasione del “Safer Internet Day”, la “Giornata Internazionale per la Sicurezza in Rete”, istituita dall’Unione Europea nel 2004 per incoraggiare un uso responsabile di Internet, celebrata lo scorso 9 febbraio, l’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM) ha lanciato un’indagine conoscitiva. Essa è finalizzata al monitoraggio dei contenuti diffusi all’interno delle piattaforme digitali, mediante il ricorso ad una tecnica di indagine “innovativa e originale”, come si legge in una nota diffusa dall’Autorità. In particolare, l’inchiesta, che ha come relatrici di punta le Commissarie Laura Aria ed Elisa Giomi, è nata da una delibera approvata con il consenso pieno di tutto il Consiglio e verrà portata avanti in conformità alle disposizioni previste dai regolamenti nazionali ed internazionali.

L’indagine conoscitiva intende perseguire un duplice obiettivo: da un lato, sperimentare un nuovo metodo, finalizzato alla rilevazione delle eventuali criticità presenti sull’online, legate ad alcuni contenuti pubblicati sul web; dall’altro, analizzare, secondo una metodologia comparativa, gli ordinamenti giuridici internazionali, così da consentire all’Autorità di disporre delle giuste condizioni per poter affrontare in modo adeguato le nuove sfide dell’online e dell’intero sistema digitale. A tal proposito, Laura Aria, una delle due relatrici del progetto, ha affermato come l’inchiesta sia “nata da una serie di lavori che ha svolto l’AGCOM negli anni passati”, specificando come si tratti di “indagini conoscitive parcellizzate su big data”. Tuttavia, continua il commissario Aria “quello che si vuole fare ora però è una ricognizione ad ampio raggio. Avere un’indagine che ci dia una cassetta di attrezzi normativa da portare nel quadro della regolazione europea quando si sarà assestata”.

Agcom Methodology for Mapping, Assessing and Making Policies (MAMP) è, invece, il nome della metodologia messa in campo, con l’intento di sondare i contenuti ed i servizi fruibili dalle piattaforme online, evidenziandone opportunità, ma anche rischi e criticità, con particolare attenzione per i seguenti casi: promozione di eventuali comportamenti dannosi che possono mettere a rischio le piccole e medie imprese, casi di hate speech, di violazione dei diritti umani, di trasgressione del pluralismo informativo, della tutela dei minori o delle fasce più deboli e disagiate. “L’attenzione dell’intera comunità internazionale in materia è ormai particolarmente elevata, anche alla luce delle recenti proposte normative e di policy della Commissione Europea (pacchetto Digital Services Act e Digital Market Act) che per prima ha richiesto regole ad hoc per attribuire maggiori responsabilità alle piattaforme online”, hanno precisato i vertici dell’AGCOM.

L’indagine promossa dall’Autorità è strutturata in quattro diverse fasi, così strutturate: un sondaggio tra i motori di ricerca, i social network e le app di geolocalizzazione presenti nel mondo del web; una rilevazione delle eventuali criticità e questioni causate dai contenuti presenti sulle piattaforme web o legate ad esse; una sintesi schematica delle disposizioni legislative nazionali ed internazionali in ambito europeo; un paragone tra le diverse pronunce giurisprudenziali, gli interventi legislativi e regolamentari, presenti in ambito internazionale e che si sono succeduti nel tempo. Inoltre, nel corso dell’ultima fase, l’indagine si concentrerà sulla selezione delle migliori soluzioni attuate, in risposta alle situazioni difficili rilevate e connesse ai contenuti pubblicati sulle diverse piattaforme online. Inoltre, la mappatura dell’ecosistema digitale avrà una durata prevista di 180 giorni, 6 mesi, dunque, seppur i membri stessi dell’Autorità abbiano sottolineato come sia “chiaro che in questo settore la rapidità è fondamentale per fare una mappatura e vedere come affrontare le criticità”. Tuttavia, l’indagine inserendosi, “in una lunga tradizione di approfondimenti e analisi svolti dall’Autorità negli ultimi venti anni sull’intero ecosistema delle comunicazioni”, contribuirà a definire “un quadro di regole per frenare le criticità a cui porta la gestione di grandi masse di dati che vanno trattati in modo etico, attraverso l’applicazione di valori che per l’Europa sono fondanti”. 

Ivana Notarangelo

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