Coronavirus: da Netflix a YouTube, come cambia lo streaming

Coronavirus: da Netflix a YouTube, come cambia lo streaming

Internet e il web sono cambiati e stanno cambiando durante questo periodo di lockdown causa Coronavirus. L’ordine di restare a casa ha costretto buona parte della popolazione davanti a un pc o un dispositivo mobile e le connessioni di rete cominciano a risentirne, “stressate” dalle nuove esigenze degli utenti: smartworking, formazione a distanza, teleconferenze, riunioni. Il sito specializzato Speedtest ha pubblicato dati aggiornati che evidenziano come la velocità dei download, in questo periodo, stia accusando decrementi importanti. Stando ai numeri diffusi proprio da Speedtest, gli Stati Uniti sono passati da una velocità media per i download su banda larga di linea fissa da 140 a 133 Mpbs in una sola settimana. Le connessioni mobili, invece, hanno fatto registrare un passaggio da 75 a 72 Mpbs.

In Europa sta accadendo qualcosa di simile, con la Germania che ha visto calare la velocità dei download da 103 a 93 Mpbs, mentre in Italia si è assistito ad un passaggio dai 130 ai 126 Mpbs. In particolare, da quando l’epidemia del Coronavirus ha interessato l’Italia, le chiamate di gruppo su Messenger e WhatsApp hanno subìto un’impennata, in termini di tempo, di oltre dieci volte. Infatti, il tempo trascorso dagli italiani sulle app del sistema Facebook, che include Instagram, Messenger e WhatsApp, ha conosciuto un incremento del 70% dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Approfondendo i dati, nell’ultimo mese lo scambio di messaggi ha subìto un aumento del 50%, con le visualizzazioni delle dirette (Instagram e Facebook Live su tutte) che sono raddoppiate nel giro di una settimana. La vita di ogni giorno si è spostata inevitabilmente online, anche per quel che riguarda il tempo libero. Film e serie TV vengono fruiti maggiormente in streaming e, allo stesso tempo, i più giovani usano la rete per giocare con videogames in modalità multiplayer online. Così, è aumentata la richiesta dei contenuti di Netflix e YouTube oppure il numero di partite a Fortnite e Call of Duty.

Per evitare la saturazione della rete, anche l’Unione Europea ha deciso di scendere in campo, invitando proprio Netflix e YouTube ad abbassare la qualità della banda nella loro offerta video. Netflix, che può contare già su “Open Connect” (si tratta di un programma in grado di far giungere il proprio traffico dati agli utenti in modo più efficiente) ha diminuito del 25% la qualità dei suoi contenuti; i video di YouTube, invece, saranno visibili solo in definizione standard e non in HD, almeno per i prossimi 30 giorni. Disney+ – la nuova piattaforma della Disney, lanciata da pochissimo – segue la scia e, come Netflix, taglia la qualità dello streaming del 25%.

Le iniziative messe in campo hanno trovato il consenso delle istituzioni. Thierry Breton, commissario francese al Mercato Interno e alla promozione del Mercato Unico Digitale ha sottolineato come “abbiamo tutti la responsabilità di adottare misure per garantire il regolare funzionamento di Internet durante la battaglia contro la diffusione del virus”. Dichiarazioni, poi, accompagnate dall’hashtag #Switchtostandard, diventato virale in pochissimo tempo.

A tal proposito, in Italia, si è espresso anche il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano. Interpellata sulla questione del rallentamento della rete, ha affermato che il down totale non ci sarà, ma Internet è una risorsa e va preservata al meglio. E, così, l’Unione Europea sta valutando l’ipotesi di tenere sotto controllo il traffico internet nazionale per tutti gli Stati Membri, chiamati però a mettere in atto anche strategie di potenziamento delle linee, al fine di evitare l’overflow.

Ivana Notarangelo

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