C’è fermento ad Abu Dhabi. E non solo per il caldo del deserto. Nelle ultime settimane, DTSocialize Holding Plc e la sua controllata Synapsia hanno messo in moto una macchina che sembra uscita da un romanzo di fantascienza: città cognitive in grado di imparare, adattarsi e prendere decisioni in tempo reale. Non è uno slogan, ma un progetto da 2,5 miliardi di dollari che sta già iniziando a cambiare il panorama tecnologico del Medio Oriente.
Dalle promesse ai fatti: l’accordo con Bold Technologies
Torniamo un attimo indietro. A marzo, Synapsia ha firmato con Bold Technologies, colosso emiratino dell’infrastruttura digitale, un accordo che ha tutta l’aria di essere “storico”. Insieme all’International Institute of Technology (I2T) svizzero, l’obiettivo è chiaro: portare l’IA generativa fuori dai laboratori e dentro la città, al servizio dei cittadini.

Immaginatevi un Abu Dhabi che gestisce traffico, parcheggi, emergenze e consumi energetici non più con sistemi statici, ma con una rete neurale urbana che impara e ottimizza da sola. È questa la promessa delle cognitive cities. Non a caso, gli analisti parlano di un mercato locale destinato a esplodere: da 3,47 miliardi di dollari oggi a oltre 46 miliardi nei prossimi cinque anni. E qui Synapsia vuole giocare la sua partita da protagonista.
Daniele Marinelli e il “sogno europeo” dell’AI
A guidare questa visione c’è Daniele Marinelli, fondatore di DTSocialize Holding, che a fine agosto è tornato ad Abu Dhabi insieme a diversi membri dei team Synapsia (famiglie al seguito incluse). Un trasferimento che non è solo logistico, ma simbolico: la nuova fase del gruppo si gioca qui, nel cuore del Medio Oriente.
“L’intelligenza artificiale generativa non è solo tecnologia – ha detto Marinelli – è una scelta di visione”. In altre parole: non si tratta di costruire un altro software, ma di ripensare le città come organismi digitali. Per farlo, serve anche un nuovo veicolo societario: è nata così My Aion Inc., entità giuridica pensata per arrivare in Borsa ad Abu Dhabi tra il 2027 e il 2029, bypassando le complessità della holding (che conta già 18 società in vari Paesi).
Data center, stabilimento e un protocollo che non usa il 5G
Ma non c’è solo AI. Nel comunicato ufficiale di agosto, DTSH ha svelato altre mosse di frontiera. Prima fra tutte, un data center in Arabia Saudita, progettato sul modello di quello già attivo in Qatar. Poi uno stabilimento tecnologico negli Emirati, dedicato alla produzione di componenti robotici e digitali per alimentare le smart cities di nuova generazione.
E qui arriva il colpo di scena geek-friendly: DTSH ha già firmato un accordo con un’azienda che ha sviluppato un protocollo di trasmissione dati completamente nuovo, che non usa il 5G. Si tratta di una tecnologia peer-to-peer, capace di offrire più copertura e sicurezza. Tradotto: la base per un nuovo smartphone “privacy-first”, pensato per integrarsi nel tessuto delle città cognitive. Fantascienza? Forse, ma sempre più vicina alla realtà.
Rimborsi e reputazione: la parte meno glamour
Ovviamente, non è tutto oro che luccica. DTSH si porta dietro anche il peso delle attese della community, soprattutto per quanto riguarda i rimborsi degli utenti. Negli ultimi mesi la holding ha già effettuato pagamenti attingendo alle proprie riserve, ma il vero step è atteso il 30 settembre 2025, quando dovrebbero arrivare i fondi della partnership strategica negli Emirati. Da lì, promessa la priorità ai rimborsi legati agli acquisti di token DTCircle, mantenendo l’ordine cronologico delle richieste.
Sul fronte reputazionale, invece, Marinelli e il gruppo hanno ottenuto una ordinanza cautelare in Italia contro un articolo ritenuto diffamatorio che metteva in dubbio un contratto multimiliardario di My Aion Inc. E non finisce qui: altre cause sono in corso sia in Italia che in Francia. Una strategia legale che serve a proteggere immagine e credibilità, tasselli fondamentali per reggere un piano di sviluppo così ambizioso.
Italia–UAE: un ponte che diventa sempre più solido
Il contesto è favorevole. Lo scorso febbraio, la premier Giorgia Meloni aveva annunciato un maxi piano di 40 miliardi di dollari di investimenti emiratini in Italia. Una cornice che rende ancora più sensato il ruolo di Synapsia come “ambasciatore tecnologico” del Made in Italy ad Abu Dhabi.
La traiettoria è chiara: tra data center, IA generativa, protocolli di comunicazione alternativi e progetti di quotazione in Borsa, DTSocialize vuole giocare un ruolo da protagonista nella nuova economia digitale globale. Non si tratta solo di costruire infrastrutture, ma di gettare le basi di un ecosistema che – se manterrà le promesse – potrebbe cambiare il modo in cui viviamo le città.
E per chi segue il settore tech, non c’è niente di più affascinante che guardare la fantascienza diventare pian piano quotidianità.