5G: in Italia e in Europa avanti a piccoli passi, boom in Cina e nel resto del mondo

5G: in Italia e in Europa avanti a piccoli passi, boom in Cina e nel resto del mondo

Il 5G – acronimo di 5th Generation – identifica una rete di nuovissima generazione, in grado di garantire un’elevata velocità di connessione, un livello di latenza minimo e in termini di millisecondi e performance di qualità superiore rispetto all’attuale 4G LTE. Il 2020 era considerato l’anno del boom per lo sviluppo e la diffusione delle reti 5G, con il 2021 pronto a dare continuità a quanto realizzato fino a quel momento. Tuttavia, l’improvvisa emergenza sanitaria diffusasi in tutto il mondo nei primi mesi del 2020 ha avuto conseguenze rilevanti sui progetti di sviluppo della 5th Generation sia sul territorio europeo che in quello mondiale. In particolare, proprio in Europa, secondo quanto prospettato da PwC Strategy, si ipotizza un ritardo tra i 15 e i 18 mesi nella costruzione delle infrastrutture, oltre che un decremento significativo delle risorse economiche per la realizzazione delle stesse.

In Italia, invece, la copertura delle reti 5G è limitata ad alcune zone, necessitando di un tempo maggiore per raggiungere una diffusione più capillare e localizzata. Infatti, i principali operatori telefonici, in particolare Fastweb, TIM, Wind3 e Vodafone, stanno installando le antenne 5G in altre zone e città. Al momento, Vodafone assicura il funzionamento della tecnologia 5th Generation in alcune aree di Milano, Roma, Bologna, Torino e Napoli, con l’obiettivo di coprire al più presto almeno 100 città. Tim, invece, è presente a Firenze, Milano, Genova, Roma, Bologna, Sanremo, Brescia, Napoli, Torino e Monza. Proprio Monza è il primo ed unico autodromo con connessione 5G presente in tutta Europa. Matera, Bari, Verona e Ferrara saranno le prossime candidate, mentre il 2021 dovrebbe rappresentare l’anno propizio per una diffusione maggiore del 5G in tutta Italia. L’accesso e la fruizione ad una rete basata su questa tecnologia sono subordinati al possesso di una particolare offerta su uno smartphone abilitato. Tra i dispositivi che godono di questo requisito è possibile annoverare: Samsung Galaxy S10 5G, Samsung Galaxy Fold, Xiaomi Mi MIX3 5G, Oppo Reno 10x, Huawei Mate 20X 5G, LG V50 ThinQ 5G, Huawei Mate X. Apple è in fase di studio per l’implementazione dei dispositivi che supportano il 5G, mentre alcuni dei device abilitati prevedono anche l’uso della eSIM, che è la SIM virtuale.

Se l’Italia e l’Europa arrancano, meno criticità si sono rilevate, invece, nel resto del mondo. Da gennaio a giugno 2020, infatti, sono state attivate 257.000 nuove stazioni radio 5G; inoltre, si prevede una spesa globale per la creazione di nuove infrastrutture pari a oltre 8 milioni di dollari solo per l’anno corrente. La zona asiatica è la parte del mondo che fa registrare i progressi più visibili, con la Cina nei primi posti del podio, grazie alle 410000 stazioni 5G installate, secondo le statistiche fornite dal Ministero dell’Industria e dell’Information technology (Miit). Questo boom ha fatto decollare la vendita degli smartphone 5G nella terra dagli occhi a mandorla, dove nel secondo trimestre 2020 ne sono stati venduti il 33% del totale, il 40% solo nel mese di giugno. 86 milioni sono stati, invece, i dispositivi elettronici commercializzati, con oltre 66 milioni di utenti che fruiscono dei servizi basati sulla 5th Generation. In soli tre mesi, quindi, i numeri sono raddoppiati, poiché nel primo trimestre del 2020 le statistiche erano ferme al 16%.

La diffusione dello smart working, quale conseguenza dell’emergenza sanitaria da COVID – 19, ha evidenziato maggiormente l’importanza di uno sviluppo capillare e diffuso delle reti 5G. Infatti, grazie alla tecnologia innovativa di cui è dotato, esse consentono di connettere contemporaneamente un numero elevato di device elettronici di diverse tipologie, assicurando stabilità e affidabilità al servizio fruito. Questa rete usa un sistema di siti di celle, in grado di suddividere il territorio in diverse porzioni e di inviare dati codificati attraverso le onde radio. Ogni sito di celle è costituito da antenne, per poi essere connesso a un backbone di rete, tramite una connessione backhaul cablata o di tipo wireless. La codifica su cui si basa la tecnologia 5G è denominata Orthogonal Frequency Division Multiplexing (OFDM); si tratta di un formato di modulazione efficiente utilizzato nei moderni sistemi di comunicazione wireless e che mescola i vantaggi della modulazione di ampiezza in quadratura (QAM) con quelli generati dal multiplexing a divisione di frequenza (FDM), al fine di realizzare un sistema di comunicazione ad alta velocità di trasmissione dati.

Pertanto, il 5G è stato progettato per operare su canali molto grandi, che possono toccare una potenza pari a 100 MHz e fino a 800 MHz per volta, quando sono connessi diversi device. Si tratta di una rete dotata di un’elevata intelligenza, perché opera su molte più celle, seppur di piccole dimensioni, ma che possono modificarsi. Inoltre, la rete 5G basa il suo funzionamento su due tipologie di onde radio: inferiore e superiore a 6 GHz, seppur esista una terza serie di onde radio, che vanno da 3,5 GHz a 7 GHz. Queste ultime sono di poco superiori alle attuali bande cellulari, ma possono contare su una quantità di spettro e su una velocità, che le avvicina ad un’onda millimetrica. Lo sviluppo di questa rete consente di effettuare l’upoload ed il download dei dati e dei file in modo facile e veloce, in tempi relativamente brevi, velocizzando anche le risposte fornite dal server. Grazie alle reti 5G, poi, più dispositivi potranno essere connessi ed interagire tra loro, senza cadute di linea o problemi tecnici di nessun tipo. Infine, lo sviluppo capillare della 5th Generation incoraggerà e stimolerà l’intero sistema Internet of Things (IoT), rendendone possibile l’applicazione in ambiti quali l’automotive, le smart city e la blockchain.

Ivana Notarangelo

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