Le aziende investono sempre di più nell’intelligenza artificiale per rafforzare le proprie difese informatiche, ma la stessa tecnologia genera crescenti preoccupazioni in merito all’ampliamento della superficie di attacco e all’emergere di nuove vulnerabilità. È quanto emerge dall’ultima ricerca di Trend Micro, leader globale nella cybersecurity, dal titolo “AI is Changing the Cyber Risk Game. Are You Keeping Up?”, che ha coinvolto oltre 2.250 professionisti IT in 21 Paesi, tra cui un campione italiano di 100 aziende.
Secondo i dati, l’81% delle imprese ha già integrato l’AI nelle strategie di sicurezza informatica, mentre un ulteriore 16% sta esplorando nuove applicazioni. Tuttavia, il 94% degli intervistati teme un incremento dell’esposizione al rischio informatico nei prossimi 3-5 anni, con oltre la metà che prevede attacchi più sofisticati e mirati basati proprio sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei cybercriminali.
«L’AI è una risorsa straordinaria per migliorare il rilevamento delle anomalie e automatizzare processi complessi, ma deve essere progettata sin dall’origine con meccanismi di sicurezza integrati», ha dichiarato Salvatore Marcis, Country Manager di Trend Micro Italia. «Anche i criminali informatici sfruttano queste tecnologie, perciò non possiamo permetterci di essere impreparati».
Le principali preoccupazioni riguardano la protezione dei dati sensibili, il modo in cui questi vengono trattati dai modelli di AI e le sfide di conformità normativa legate a nuove API, endpoint e fenomeni come lo shadow IT. Un esempio concreto è arrivato dal recente evento Pwn2Own di Trend Micro a Berlino, dove per la prima volta è stata introdotta una categoria dedicata alla sicurezza dei framework di AI. Sono emerse sette vulnerabilità zero-day uniche, colpendo software come NVIDIA Triton, Chroma e Redis.
Lo studio evidenzia anche un orientamento ottimistico per il futuro: il 42% delle aziende indica AI e automazione come priorità assolute per il prossimo anno, a condizione però che le soluzioni adottate siano sicure, trasparenti e conformi alle normative.
Trend Micro invita i leader aziendali a ripensare la cybersecurity come un processo dinamico, capace di adattarsi alle evoluzioni dell’AI, non solo come strumento difensivo, ma anche come potenziale vettore di rischio.
Per ulteriori dettagli: www.trendmicro.com