Estate 2019 in musica: concerti e lotta al secondary ticketing, introdotto il biglietto nominale

Estate 2019 in musica: concerti e lotta al secondary ticketing, introdotto il biglietto nominale

Durante la stagione estiva stadi, arene e grandi spazi aperti di tutto il mondo si tramutano in templi della musica, ospitando concerti e festival. Anche in assenza di nomi di rilevanza europea e mondiale come i vari Tomorrowland, Sziget o Coachella, l’Italia vanta una nutrita programmazione musicale. Roma ospita, come tradizione, il Rock in Roma, che terminerà il 7 settembre al Circo Massimo con il grande show dei Thegiornalisti. Terza edizione per il Milano Summer Festival che, apertosi con i Metallica l’8 maggio, si concluderà con Ben Harper il 17 luglio. Il Lucca Summer Festival presenta un cast molto vario, dal nuovo fenomeno dell’indie-pop Calcutta al frontman dei Dire Straits Mark Knopfler.  Gli stadi italiani ospiteranno invece Ultimo, Laura Pausini e Biagio Antonacci e Ligabue.

La magia di un concerto, tuttavia, può spezzarsi ancora prima che esso abbia inizio: partecipare agli eventi musicali può diventare incredibilmente difficile e costoso a causa del fenomeno del secondary ticketing, più colloquialmente detto bagarinaggio online. Si tratta di un mercato online di biglietti di eventi musicali (talvolta anche sportivi) parallelo a quello autorizzato, che offre i ticket a prezzi nettamente maggiorati (anche di dieci volte) rispetto all’originale.

La dinamica è molto semplice e coinvolge generalmente gli show più richiesti: i ticket vengono resi disponibili dal noto sito di prevendite Ticketone, che in base ad un accordo con i principali organizzatori di concerti ha l’esclusiva sugli eventi maggiori. I biglietti si esauriscono generalmente nel giro di pochissimi minuti, per poi ricomparire quasi immediatamente su altri siti specializzati quali Seatwave, Ticket Bis, Stubhub e Viagogo, ma a prezzi decisamente gonfiati. Pur di vedere dal vivo il proprio artista preferito, diversi acquirenti sono disposti a spendere cifre che raggiungono le migliaia di euro e talvolta le piattaforme del mercato secondario hanno pubblicato annunci prima ancora dell’inizio della vendita ufficiale. I titolari, tuttavia, si sono sempre difesi rivendicando il proprio ruolo di meri intermediari.

Eclatante il caso dei ticket per la data milanese dei Coldplay nel 2017: dopo pochissimi minuti dall’apertura della vendita, migliaia di utenti sono stati reindirizzati nella ‘Sala d’attesa’ di Ticketone, per poi scoprire che i biglietti non risultavano più disponibili. Nel mentre, i ticket erano già ricomparsi sui siti specializzati di cui sopra, venduti a prezzi folli oltre i mille euro. Come sottolineato da molti addetti ai lavori in una conferenza sul tema tenutasi nel 2017 a Milano, oltre agli evidenti danni per il consumatore, il secondary ticketing indebolisce l’intera industria musicale, in quanto il surplus generato dalla rivendita nel mercato secondario non viene reimmesso nel sistema, bensì va ad arricchire gli speculatori.

Cosa c’è dietro all’immediata sparizione dei biglietti? A giocare un ruolo fondamentale sono i bot: coloro che rivendono i ticket nel mercato secondario si avvalgono di software in vendita sul web (ma anche pirata) con cui riescono ad acquistare più biglietti tramite il canale ufficiale in modo incredibilmente rapido, battendo sul tempo il normale utente che può contare solo sulla propria rapidità di digitazione.

Quali i rimedi? Nel 2018 il decreto attuativo della legge 232/16 emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha introdotto multe fra i 5.000 e i 180.000 euro per coloro che si avvalgono dei bot. Nei casi più gravi, i siti del mercato secondario potrebbero essere oscurati. Il decreto, inoltre, impone ai titolari di biglietterie automatizzate online di garantire che le proprie piattaforme distinguano gli acquisti effettuati da software, impedendone la prosecuzione. Risale invece alla fine del 2017 la richiesta di processo per i vertici di alcune società organizzatrici di concerti italiane, accusati di aver gonfiato ad arte i prezzi dei biglietti, accordandosi con le piattaforme di secondary ticketing. La vicenda, alimentata anche da un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”, indusse Vasco Rossi ad abbandonare la società organizzatrice dei suoi concerti, Live Nation. Nel febbraio 2019, tuttavia, tutti gli imputati sono stati assolti.

Il persistere del fenomeno ha condotto, poi, ad un ulteriore intervento legislativo. Un emendamento alla Legge di Bilancio 2019 ha infatti stabilito che, proprio a partire da oggi, 1 luglio 2019, i biglietti per live con spettatori superiori ai 5000 dovranno essere nominali. Le associazioni di categoria di promoter ed impresari del settore musicale Agis e Assomusica, da sempre in lotta contro il secondary ticketing, hanno espresso tuttavia le loro perplessità. In particolare, si temono rincari dei biglietti, rallentamenti e difficoltà nei controlli per l’accesso (con conseguente aumento dei costi per gli organizzatori) e procedure farraginose per eventuali cambi di nominativo. Gli svantaggi per pubblico ed organizzatori sono stati evidenziati anche dal cantautore bolognese Cesare Cremonini, in un lungo post su Facebook in cui riflette anche su un altro spinoso fenomeno riguardante la musica dal vivo in Italia: i “falsi” sold out ottenuti con biglietti omaggio. Dello stesso avviso l’amministratore delegato di Ticketone, Stefano Leonetti, secondo cui l’inefficacia del nuovo strumento sarebbe dimostrata dal caso dei ticket nominativi emanati per i recenti concerti di Phil Collins e Ed Sheeran, riversatisi comunque sulla piattaforma di secondary ticketing Viagogo.

Si tratta, dunque, di una questione estremamente delicata, in cui sono in gioco diversi interessi. La scelta di alimentare o meno un mercato illegale, oltre che dannoso per le proprie tasche, è lasciata al buonsenso del fruitore di musica, che dovrebbe tuttavia essere messo in condizione di acquistare un biglietto nei canali ufficiali senza dover competere con dei robot.

Marta Pietrosanti

 

 

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