TikTok, il giudice Usa: stop al bando di Trump, ma la Casa Bianca farà ricorso

TikTok, il giudice Usa: stop al bando di Trump, ma la Casa Bianca farà ricorso

L’ordine esecutivo con cui il presidente Donald Trump aveva disposto il blocco di TikTok in territorio statunitense ha subito un improvviso stop. Il giudice del tribunale federale del Distretto di Columbia, Carl J. Nichols, ha, infatti, momentaneamente fermato l’entrata in vigore del provvedimento, che sarebbe dovuta scattare lo scorso 28 settembre, avallando favorevolmente la richiesta degli avvocati della ByteDance, azienda leader della famosa app cinese. Dal canto suo, l’amministrazione Trump ha affermato che terrà conto dell’ordinanza emessa dal tribunale federale, rispettandola, ma non rinuncerà all’istanza di appello. A tal proposito, si legge in una nota della Casa Bianca, il governo intende “difendere con forza l’ordine esecutivo” attraverso l’operato del segretario al Commercio, Wilbur Ross, al fine di vedere concretizzata la disposizione emessa in precedenza dal Presidente Trump.

Lo scorso 18 settembre, infatti, proprio l’inquilino della Casa Bianca aveva bandito Tiktok e Wechat, disponendo come negli Stati Uniti non sarebbe stato più possibile scaricare le due app cinesi, né fruirne come era avvenuto fino a quel momento. WeChat e TikTok sono da mesi nel mirino della Casa Bianca, che accusa entrambe le app di trasmettere in modo illegale i dati degli utenti al governo di Pechino. “Su indicazione del presidente, abbiamo deciso per un’azione significativa per combattere la maligna raccolta di dati personali degli americani da parte della Cina, promuovendo allo stesso tempo i nostri valori e le norme della democrazia”, aveva concluso il segretario al Commercio americano, Wilbur Ross. Che, poi, riferendosi ancora a WeChat e TikTok, aveva aggiunto: “Il Partito Comunista Cinese ha dimostrato di usare queste app per minacciare la sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia americana”. Dunque, l’amministrazione Trump aveva alzato le barricate, consentendo però agli utenti che già fruivano di queste app, di mantenerle momentaneamente sui propri cellulari, seppur con la probabilità che WeChat potesse diventare ben presto inutilizzabile a causa dell’indisponibilità degli aggiornamenti di software. Lo stesso sarebbe valso per TikTok.

Nel frattempo, quest’ultimo aveva rifiutato l’offerta avanzata dalla Microsoft che, anticipando tutti, aveva per prima mostrato un importante interesse per l’app di ByteDance. Dieci giorno dopo l’ordine esecutivo di Trump, il Tribunale della Columbia ha ribaltato la decisione. Ed i legali di TikTok hanno accolto con favore la sentenza, grazie alla quale il download e gli aggiornamenti del social potranno continuare, almeno fino quando non si concretizzerà un nuovo pronunciamento da parte dei giudici. A tal proposito, hanno affermato: “Siamo felici che la Corte si sia detta d’accordo con i nostri argomenti legali”. E gli stessi avvocati di TikTok hanno affermato che, seppur continuando a proteggere i propri interessi e le esigenze degli utenti, si dicono comunque disposti alla trattativa con gli Usa con l’obiettivo di ”trasformare la nostra proposta, a cui il presidente ha dato la sua approvazione preliminare lo scorso fine settimana, in un accordo”. E l’accordo di cui i legali parlano altro non è che la trattativa tuttora in corso tra ByteDance, Oracle e Walmart, attraverso la quale TikTok spera di superare le criticità e le questioni con la Casa Bianca ed evitare il bando definitivo negli Stati Uniti.

Ivana Notarangelo

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