Arte, mostre e musei in streaming: nasce la Netflix della cultura italiana

Arte, mostre e musei in streaming: nasce la Netflix della cultura italiana

Una piattaforma digitale che permetterà agli abbonati di partecipare, seppur solo virtualmente, ai più importanti eventi della cultura e dell’arte italiana, attiva già dal prossimo anno. E’ la “Netflix” della cultura italiana che nascerà grazie alla collaborazione tra Cassa Depositi e Prestiti e Chili, la piattaforma con sede a Milano, che diffonde già film e serie tv online. “Durante il lockdown abbiamo verificato quanto l’offerta culturale possa arrivare nelle case delle persone. Lo abbiamo verificato in modo spontaneo e creativo, come spesso succede in Italia, grazie a migliaia di iniziative culturali online, mostre, concerti, spettacoli offerti e arrivati nelle case“, ha evidenziato il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. Pertanto, prendendo spunto da queste iniziative, nate quasi per caso dalla sensibilità e dalla spontaneità di molti artisti, cantanti e volti noti della cultura, dello spettacolo e della musica, il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di finanziare il progetto, al fine di creare ”una piattaforma digitale pubblica, a pagamento”, in grado di “offrire a tutta Italia e tutto il mondo l’offerta culturale del nostro Paese”.

Inoltre, si legge in una nota, il Ministero dei Beni Culturali ha invitato l’Unione Europea a fare altrettanto, creando una piattaforma digitale, di respiro europeo, che persegua gli stessi fini della Netflix della cultura italiana. “L’Europa intera è il più grande produttore di contenuti culturali. In un contesto sempre più digitale, accelerato dalla pandemia, è venuto il momento di costruire una piattaforma comunitaria che offra la cultura europea on line. Noi l’abbiamo fatto in Italia, finanziando con 10 milioni di euro una piattaforma pubblica che partirà nei prossimi mesi, che offrirà tutta la cultura italiana on line: prosa, teatro, danza, musica, concerti”, precisano dal Ministero. L’iniziativa, inizialmente, doveva rappresentare un aiuto nel corso dell’emergenza. Tuttavia, il Ministro Franceschini ha affermato che “l’offerta online continuerà anche dopo: per esempio, ci sarà chi vorrà seguire la prima della Scala in teatro e chi preferirà farlo, pagando, restando a casa”.

Istituita nel 2012, Chili fu inizialmente promossa come “estensione” di Fastweb mentre, in un secondo momento, è stata sostenuta economicamente da risorse di diversa natura, dalla famiglia Lavazza, da numerosi investitori privati e da alcuni colossi attivi nel settore dello spettacolo. La partnership tra le due realtà verrà ufficializzata nei prossimi giorni con la nascita di una società. Quest’ultima sarà controllata per il 51% da Cassa Depositi e Prestiti, chiamata a contribuire con il versamento di 9 milioni di euro di capitale, mentre il restante 49% sarà affidato a Chili, attraverso la messa a disposizione di altri 9 milioni in termini di denaro, tecnologia e conoscenza. Inoltre, la società che guiderà la Netflix della cultura italiana troverà il sostegno economico del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e Turismo, che contribuirà con altri 10 milioni. Infatti, proprio lo scorso maggio e in occasione di un’informativa in aula presso la Camera dei Deputati, il Ministro Franceschini aveva avanzato la proposta, che poi era stata inclusa all’interno del Decreto Rilancio: “Al di fine di sostenere la ripresa delle attività culturali, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo realizza una piattaforma digitale per la fruizione del patrimonio culturale e di spettacoli, anche mediante la partecipazione dell’Istituto nazionale di promozione, che può coinvolgere altri soggetti pubblici e privati”.

Dunque, la Netflix della cultura italiana svolgerà il suo servizio anche al termine di questo momento di urgenza, aprendo nuove prospettive economiche per gli investitori, oltre che per le istituzioni culturali ed i loro protagonisti.

Ivana Notarangelo

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